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Le cause di estinzione dell’usufrutto, cosa sapere.


Le cause di estinzione dell’usufrutto sono molteplici e regolamentate dalla legge. Scopri le modalità più comuni e le loro implicazioni economiche.

L’usufrutto: definizione e principi generali

L’usufrutto è un diritto reale minore che consente a una persona (usufruttuario) di utilizzare e godere di un bene altrui, ricavandone utilità, pur non avendone la proprietà. La nuda proprietà rimane al proprietario, mentre l’usufruttuario ha il diritto di godere dell’immobile o del bene come fosse suo, purché ne mantenga la destinazione economica e non lo danneggi.

Questo diritto ha una durata limitata, che può dipendere da un termine stabilito o dalla vita dell’usufruttuario stesso.

Causa di estinzionePrecisazioni
Morte dell’usufruttuariounL’usufrutto si estingue alla morte della persona a favore della quale è stato costituito.
Abusi dell’usufruttuarioL’usufrutto si estingue se l’usufruttuario abusa del bene, ad esempio alienandolo senza il consenso del nudo proprietario o lasciandolo deteriorare per mancanza di riparazioni.
ConsolidazioneL’usufrutto si estingue quando l’usufruttuario e il nudo proprietario coincidono nella stessa persona. Ciò può avvenire in due casi:
– L’usufruttuario acquista la proprietà dell’immobile (per atto tra vivi o per causa di morte).
– Il nudo proprietario acquista l’usufrutto solo per atto tra vivi (dato che l’usufrutto si estingue alla morte del titolare).
Rinuncia al diritto da parte dell’usufruttuarioL’usufruttuario può rinunciare al suo diritto in qualsiasi momento.
Distruzione totale dell’immobileL’usufrutto si estingue se l’immobile su cui è costituito viene distrutto completamente.
Distruzione parziale (se il titolo costitutivo prevede tale causa di estinzione)L’usufrutto si estingue se l’immobile su cui è costituito viene distrutto parzialmente, ma solo se il titolo costitutivo prevede tale causa di estinzione.
Invalidità, risoluzione o rescissione del contratto costitutivo dell’usufruttoL’usufrutto si estingue se il contratto costitutivo viene invalidato, risolto o rescisso. Per la validità degli atti compiuti fino a tali pronunce valgono le regole generali.
Scadenza del termine, se l’usufrutto è a termineL’usufrutto si estingue alla scadenza del termine per il quale è stato costituito.
Prescrizione per non uso ventennale dell’usufruttoL’usufrutto si estingue se l’usufruttuario non esercita il suo diritto per 20 anni consecutivi.
Estinzione dell’usufrutto

Cause principali di estinzione dell’usufrutto

L’usufrutto non è un diritto perpetuo; la sua durata è limitata e può cessare per diverse cause specificate dall’articolo 10141 del Codice Civile. Vediamo le principali:

Estinzione usufrutto per morte dell’usufruttuario

Una delle cause più comuni di estinzione dell’usufrutto è la morte dell’usufruttuario. Questo evento pone fine al diritto dell’usufruttuario di utilizzare il bene, e la nuda proprietà torna pienamente in capo al proprietario. L’estinzione usufrutto morte è automatica e non richiede alcun intervento da parte di terzi o delle autorità. Tuttavia, è importante comprendere le implicazioni fiscali e amministrative legate alla chiusura del rapporto giuridico.

Estinzione usufrutto per consolidazione

La estinzione usufrutto per consolidazione si verifica quando l’usufruttuario e il nudo proprietario diventano la stessa persona. Questo avviene, ad esempio, quando l’usufruttuario acquista la nuda proprietà o viceversa. In tal caso, il diritto di usufrutto si estingue perché non ha più ragione di esistere: l’usufrutto nasce infatti dalla separazione tra proprietà e utilizzo del bene, ma quando queste due figure coincidono, l’usufrutto non ha più alcun valore giuridico.

Revoca dell’usufrutto per ingratitudine

In casi estremi, l’usufrutto può essere revocato per ingratitudine dell’usufruttuario. Questo accade quando l’usufruttuario commette atti di grave ingratitudine nei confronti del nudo proprietario, come previsto dall’articolo 803 del Codice Civile.

Gli atti di ingratitudine possono includere offese gravi, danni intenzionali al bene o altre azioni che violano la fiducia tra le parti. In questi casi, il nudo proprietario può richiedere al giudice la revoca dell’usufrutto.

Estinzione dell’usufrutto per rinuncia

Un’altra causa di estinzione dell’usufrutto è la rinuncia volontaria dell’usufruttuario. La estinzione usufrutto per rinuncia avviene quando l’usufruttuario decide di abbandonare il proprio diritto, restituendo pienamente il bene al nudo proprietario. Questa decisione deve essere formalizzata tramite un atto notarile e comunicata all’Agenzia delle Entrate per aggiornare i registri catastali.

Rinuncia usufrutto Agenzia Entrate

Per ufficializzare la rinuncia, è necessario notificare l’Agenzia delle Entrate. La procedura prevede la presentazione di un atto di rinuncia redatto da un notaio, che dovrà poi essere registrato. La rinuncia usufrutto Agenzia Entrate richiede il pagamento di specifiche imposte e il rispetto delle normative fiscali. È importante notare che la rinuncia non comporta automaticamente una liberazione da eventuali debiti o obblighi connessi all’usufrutto, che devono essere risolti separatamente.

Costo notaio per rinuncia usufrutto

La rinuncia all’usufrutto comporta costi legati all’intervento del notaio. Il costo notaio per rinuncia usufrutto varia in base al valore del bene e alla complessità dell’atto. Generalmente, il costo si aggira tra i 1.000 e i 2.500 euro, a seconda delle circostanze. È sempre consigliabile richiedere più preventivi per confrontare le spese e scegliere il professionista più adatto.

Come togliere l’usufrutto in vita

In alcuni casi, può sorgere l’esigenza di togliere l’usufrutto in vita. Questa procedura può essere attivata tramite la rinuncia volontaria dell’usufruttuario o per altre cause, come l’ingratitudine. Tuttavia, togliere l’usufrutto non è sempre semplice, poiché richiede l’intervento di un notaio e l’aggiornamento dei registri catastali. Inoltre, l’usufrutto non può essere revocato senza una giustificazione legale valida, come indicato dal Codice Civile.

La procedura per l’estinzione: casi e costi

L’estinzione dell’usufrutto, sia per morte, rinuncia o consolidazione, segue una procedura legale ben definita. Il ruolo del notaio è cruciale, poiché egli è responsabile della redazione degli atti e della loro registrazione presso l‘Agenzia delle Entrate e il Catasto. Vediamo i costi legati alle diverse modalità di estinzione.

Togliere usufrutto per morte: il costo

Quando l’usufrutto si estingue per morte dell’usufruttuario, i costi principali sono legati alla successione. In questo caso, il nudo proprietario diventa automaticamente il pieno proprietario, ma potrebbe essere necessario aggiornare i registri catastali e affrontare alcune imposte di successione. Il costo per togliere usufrutto per morte varia in base alla complessità della pratica e al valore dell’immobile, ma è generalmente inferiore rispetto alle altre modalità di estinzione, poiché non richiede l’intervento del notaio per la rinuncia.

Conclusione

Le cause di estinzione dell’usufrutto sono molteplici e dipendono dalla situazione specifica del bene e del rapporto tra usufruttuario e nudo proprietario. Mentre alcune modalità, come la morte o la consolidazione, sono automatiche, altre, come la rinuncia, richiedono un processo formale con l’intervento del notaio. È importante conoscere tutte le opzioni disponibili per evitare complicazioni legali e fiscali e garantire una transizione fluida della proprietà.

Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti su come estinguere un usufrutto o vuoi sapere quale procedura è più adatta al tuo caso, contattaci via WhatsApp o lascia un commento qui sotto. Saremo felici di aiutarti a risolvere ogni dubbio!

  1. Art. 1014 codice civile. (Estinzione dell’usufrutto).
    Oltre quanto e’ stabilito dall’art. 979, l’usufrutto si estingue:
    1) per prescrizione per effetto del non uso durato per venti anni;
    2) per la riunione dell’usufrutto e della proprieta’ nella stessa persona;
    3) per il totale perimento della cosa su cui e’ costituito.
    ↩︎

Di Cucchiara Cosimo

*Gestione Immobiliare - Amministratore di Condominio*

Esperto in gestione immobiliare - amministratore di condominio con una vasta esperienza nel settore. Laureato all'Università di Bologna. Iscritto e abilitato presso l'Associazione Nazionale Amministratori di Condominio (ANAPI) numero P9007, offre servizi di gestione condominiale di alta qualità, garantendo efficienza e trasparenza.

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